Paul Gauguin nasce a Parigi il 7 giugno 1848 nella casa di rue  Notre-Dame-de-Lorette 56, secondogenito del giornalista liberale, originario di Orlèans, Clovis Gauguin  e di Aline Marie Chazal, muore l' 8 maggio del 1903. Si  distaccò dall'espressione naturalistica accentuando progressivamente  l'astrazione della visione pittorica, calandosi pienamente nell'espressionismo.
Nelle sue  opere  abbondano forme piatte di colore puro  estremamente  semplificate con la rinuncia alla prospettiva e agli effetti di luce e di  ombra, secondo uno stile che fu chiamato sintetismo.
Nel nuovo stile di Gauguin " il cloisonnisme o sintetismo"  il  colore si chiude in zone, così che la scena si presenta in superficie e si  annulla ogni rapporto tra spazio e volumi, al quale rimase sempre fedele pur  sviluppandolo durante tutta la sua vita e portandolo a piena maturità nelle  isole dei mari del Sud, quando egli si propose di rappresentare  artisticamente l'accordo armonico della vita umana insieme a  tutte le forme  naturali, secondo una concezione allora ritenuta tipica delle popolazioni  primitive.
Forme, linee e colori potranno essere esagerati, attenuati o deformati, seguendo  tanto la necessità dell'espressione dell'Idea dell'artista che la propria visione  artistica. L'arte simbolista sarà dunque ideista, perché espressione di  un'idea; simbolista, perché esprime l'idea attraverso una forma,  sintetica, perché questa forma dovrà essere  generalmente comprensibile; soggettiva, perché ogni oggetto rappresentato  non sarà un oggetto naturale, ma un segno dell'idea percepita dal soggetto che realizza l'opera. Ogni astrazione si veste di emotività, emergendo in colori e linee.
Fu per molti anni amico di Van Gogh, con il quale condivise arte e qualche litigio.
Tra le sue opere troviamo diversi autoritratti, paesaggi nature morte, numerosi ritratti di donne, molto belli quelli che riproducono i luoghi e le figure tahaitiane, pieni di colori e di splendidi volti in cui regna la pace.
Il suo soggiorno a Tahiti (1891-1893), diede vita a numerose opere, tutte molto belle, la prima tela realizzata dall'artista ispirata a Tahiti è  Vahine no te tiare, un olio su tele che misura 70x46 cm, in cui la figura di una fanciulla del luogo è rappresntata con toni accesi e colori luminosi (1891).
|        Vahine no te tiare, olio su tela, 70x46 cm. Ny Carsberg,  Copenaghen. | 
| Racconti Berberi. Olio su tela 130 x 89 cm | 
| AIl cavallo bianco, olio su tela, 141x91 cm, 1898, Musée d'Orsay, Paris. | 
|     La Orana Maria, olio su tela, 114x89cm 1891, Metropolitan, New  York. | 
A Tahiti non esistevano rappresentazioni artistiche delle divinità, se non i  tiki,  sculture in legno rappresentanti divinità minori,  utilizzate, fino all'arrivo dei missionari, fine 700, a segnare i recinti (i  marae) ove si svolgevano i riti sacrificali. I tahitiani utilizzavano lunghi legni avvolti da fibre vegetali, che  rappresentavano gli atuas, i discendenti del dio Taaroa, fra le quali si  inserivano delle piume rosse: queste piume erano l'immagine di Taaroa.
Gauguin creò sculture in legno e in ceramica rappresentando dei e idoli  maori, senza scrupoli filologici, ma operando una contaminazione di motivi  iconografici, ridando in qualche modo vita a immagini della tradizione religiosa  tahitiana in via di estinzione, raggiungendo «il fine di ridare forma e speranza  a una società sul punto di morire». per motivi economici dovette abbandonare tahiti dove fortemente innamorato dei luoghi e della gente tornerà nel 1895 dove rimarrà fino alla sua morte. Era divenuto parte integrante della società del luogo e
la sua ostilità contro le autorità coloniali e la missione cattolica cresce  al punto da fare propaganda presso i nativi perché si rifiutino di pagare le  tasse e non mandino più i figli nella scuola missionaria, sosteneva che la loro scuole era la "natura" nella quale erano nati e cresciuti.
 La sua opera di persuasione ha successo, tanto che la  grande maggioranza degli abitanti dell'isola aderisce al suo invito arriva a denunciare   un gendarme, accusandolo di favorire il traffico di  schiavi e questi lo denuncia a sua volta, accusandolo di calunnia e sovversione, nel Marzo del 1903 il tribunale multa e condanna Gauguin a  tre mesi di prigione. L'8 Maggio dello stesso anno, morirà nel suo letto a a causa della sifilide. Il vescovo Martin,  si  preoccupa di distruggere alcune opere  giudicate blasfeme e oscene per poi  concedergli una sepoltura senza nome nel cimitero della chiesa della  missione  che appariva nella tela dipinta pochi mesi prima, Donne e cavallo bianco,  una valle di paradiso naturale dove Gauguin volle fondere ancora in un'armonia  senza tempo l'umanità e gli animali di Hiva Oa.
| Donne e cavallo bianco, olio su tela, 92x72 cm, 1903, M. of Fine Arts,  Boston. | 
 
 
 
 
mara ma ti piace l'arte per caso ;)?? comunque mi fa molto piacere leggere i tuoi articoli dedicati ai grandi pittori! :)
RispondiEliminaSi mi piace l'arte e adoro determinati pittori e alcune opere in particolare, una passione è nata da piccola, in casa avevo un'intera collana "I maestri del colore" nella quale sono riprodotti i dipinti di tutti i "maestri" del passato con splendide immagini fotografiche molto grandi :-)
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